Giornalista e scrittore
 

Il caso Aldrovandi e l’inutile spargimento di veleno

Il caso Aldrovandi e l’inutile spargimento di veleno odierno a Ferrara per manifestazione del sindacato di polizia Coisp

Il caso Aldrovandi e l'inutile spargimento di veleno odierno Il caso Aldrovandi resta una dolorosa ferita aperta e certamente non aiuta a rimarginarla, semmai qualcosa ci riuscisse, l’inutile spargimento di veleno come quello odierno a Ferrara per la manifestazione del sindacato di polizia Coisp. C’ero anch’io stamattina in piazza Savonarola a Ferrara. Ho voluto assistere in prima persona, senza mediazioni, alla manifestazione del sindacato di polizia Coisp. E non trovo veritiera la rappresentazione di quanto accaduto fatta dai media locali e nazionali.

I poliziotti non hanno detto o fatto nulla per strumentalizzare o provocare. Da quello che ho saputo (magari non mi sono informato bene) da più di una settimana avevano chiesto alla Questura l’autorizzazione per un sit in in piazza. E nessuno prima di questa mattina si è sognato di invitarli a cambiare posto perché in quello si affaccia l’ufficio in cui lavora la mamma di Federico Aldrovandi. Solo stamattina, a manifestazione ormai conclusa, il sindaco ha chiesto ai manifestanti di cambiare il luogo del loro presidio ottenendo ovviamente un no.
Gli sarebbe bastata una telefonata qualche giorno prima e avrebbe trovato gente disposta ad accontentarlo. Perché i poliziotti che manifestavano questa mattina, per quello che ho visto e sentito (unico giornalista in sala durante il dibattito), non cercavano polemiche.Volevano solo dire la propria come è giusto che sia in un Paese democratico. Hanno chiesto una piazza in cui manifestare e hanno ottenuto quella. Avrebbero potuto negarla prima perché non opportuna concedendone un’altra. Mi chiedo se non fosse tutto preordinato per causare questo putiferio. Domanda legittima senza dietrologia o retropensiero. Ho ascoltato con le mie orecchie i tanti passanti che testimoniavano la loro solidarietà ai poliziotti.
La cosa gravissima in questa vicenda è che un diciottenne sia morto. E solo chi ha vissuto una tragedia di tale portata, come il sottoscritto esattamente quattro mesi fa, può realmente comprendere il dolore della signora Patrizia Moretti. Ma contro di lei nessuno in sala durante il dibattito ha detto una parola che non fosse di solidarietà. Ma la vittima non è solo Federico. Sono vittime i suoi genitori perché è più dura per chi resta. E sono vittime i quattro agenti finiti in carcere. Sono gli unici in cella per i reati che sono stati loro contestati al contrario dei tanti medici condannati per omicidio colposo per aver causato la morte dei pazienti. Come vittime sono i loro familiari.
Trovo inconcepibili le parole del ministro Cancellieri che ancora una volta, a mio avviso, ha perso l’occasione di stare in silenzio. Probabilmente non capirò mai qual è il suo contributo a questo Paese. Non l’ho capito quando era commissario a Bologna, men che meno ora che è ministro. Penso che se la gente avesse il coraggio e la voglia di parlarsi e di confrontarsi intenzionata realmente a dialogare probabilmente si spargerebbe meno inutile veleno.

13 commenti

  1. Cesario Picca

    Diciamo vittime, loro e i loro familiari, di quanto di grave hanno combinato? Per il resto mi rifaccio a quanto già scritto nei precedenti post. La saluto.

  2. Cesario Picca

    Linda. Da quello che so i manifestanti hanno chiesto quella piazza perché è nel centro della città. Probabilmente se avessero manifestato a Bologna avrebbero chiesto piazza Maggiore. Non sapevano che la signora Moretti lavorasse in Comune tant’è che quando è sceso in strada il sindaco per dirlo sono caduti dalle nuvole. Ma a quel punto l’orario per la manifestazione era finito. Avevano chiesto dalle 10,30 alle 11,30. E in effetti alle 11,30 hanno raccolto lo striscione e sono andati a palazzo Roverella per il dibattito e il loro congresso. Faccio presente che il sindaco è sceso alle 11,15 e la mamma di Federico alle 11,20. Ne ho certezza perché, chi mi conosce, sa quanto sono preciso nell’appuntarmi orari e situazioni. Le autorità che hanno ricevuto la richiesta per la manifestazione (polizia municipale compresa) non hanno avuto nulla da eccepire altrimenti il Coisp avrebbe scelto un altro luogo. Parlo di vittime anche riferendomi ai quattro poliziotti senza per questo voler togliere nulla a Federico e ai suoi genitori che sono le prime vittime. Ci mancherebbe! Ho solo cercato di vedere la tragedia dall’altra parte (ho fatto male? ho fatto bene?) e anche dall’altra parte ci sono macerie. Ci sono famiglie distrutte. C’è gente che finora ha supportato i propri familiari nel loro lavoro di onesti servitori dello Stato e ora sono finiti tutti nel baratro. C’è gente che si chiede se valga ancora la pena fare il mestiere del poliziotto o del carabiniere visto che in questo Paese chi indossa una divisa deve fare inevitabilmente da cuscinetto-sfogatoio tra il sistema e la piazza e spesso, come anello debole, ne paga le conseguenze. Per il resto parlano le sentenze e nessuno, manifestanti compresi, ha mai inteso criticarle.

  3. Cesario Picca

    Diego è incontestabile che i quattro agenti siano gli ‘attori’ di questa dolorosa vicenda. Ma ti assicuro che se hanno una coscienza (e credo che ce l’abbiano visto che fino a quel maledetto 25 settembre 2005 avevano un curriculum di tutto rispetto e immacolato e non essendo killer o delinquenti) dovranno farci i conti. Quel diciottenne morto è innanzitutto sulle loro coscienze e non credo che lo potranno mai scordare. Li perseguiterà sempre. E ci dovranno fare i conti. Non penso che quei quattro agenti quella notte a fine turno avessero voglia di finire in questo inferno. Non credo che stessero aspettando qualcuno da legnare e magari far morire. Tre sentenze li hanno giudicati colpevoli ed è giusto che scontino la loro colpa. I loro colleghi del Coisp con la loro manifestazione si sono solo chiesti perché delinquenti e stupratori hanno i benefici di pena e i poliziotti no. Una domanda che trovo legittima e che nulla toglie alla tragicità di questa vicenda e al dolore che solo i genitori di Federico possono capire e chi come loro ne ha visstuto uno analogo.

  4. Cesario Picca

    Marco per la legge il reato è lo stesso. Se un medico uccide un paziente è omicidio colposo. Se un automobilista uccide delle persone è omicidio colposo. Se i poliziotti abusano del loro potere, come in questo triste e doloroso caso, è eccesso colposo in omicidio colposo. Stessa famiglia, parlando di reato. Come vedi non mischio nulla a caso.

  5. Cesario Picca

    Giovanni che ci faccia piacere o no tutti hanno diritto di dire la loro. Anche quando non ci piace e non siamo d’accordo. Ho assistito al loro dibattito: la loro unica domanda è stata perché i peggiori delinquenti hanno i benefici di pena e i quattro poliziotti loro colleghi no? Mi pareva una domanda legittima. Senza entrare nel merito di colpe o reati

  6. Cesario Picca

    Sabrina non ho interesse a difendere alcuno. Dico solo che da quello che ho visto, ascoltato e dalle risposte che ho avuto mentre ero in piazza e al dibattito del Coisp nessuno era al corrente che la mamma di Federico Aldrovandi lavorasse in Comune. Se qualcuno avesse detto loro prima di manifestare da un’altra parte lo avrebbero fatto, ma non a fine manifestazione quando ormai stavano andando via per il dibattito. Possiamo crederci o no

  7. Linda

    Ci sono alcuni dettagli che non capisco, quindi siccome lei sembra così ben informato sui fatto, chiedo.

    I manifestanti del Coisp hanno richiesto direttamente ed esplicitamente di poter tenere il loro sit-in in Piazza Savonarola? Le risposte possono essere due: sì o no. Mi pare di aver capito che la risposta è sì, siccome lei specifica “Hanno chiesto una piazza in cui manifestare e hanno ottenuto quella, avrebbero potuto negarla prima perché non opportuna concedendone un’altra”.

    Ottimo.

    Una volta ottenuta l’autorizzazione per suddetta piazza, se davvero fossero dotati di un minimo di sensibilità e davvero provassero solidarietà nei confronti di Patrizia Moretti, non avrebbero manifestato lì.

    La anticipo: Forse non sapevano che la mamma di Federico lavora in Comune, proprio nell’ufficio sotto il quale manifestano? Crediamo alla buona vede. Ma dunque perché, nel momento in cui il Sindaco Tagliani è sceso per segnalare loro il fatto, non si sono spostati?

    I video circolano per la rete, li ho visti con i miei occhi.
    Ho visto con i miei occhi un eurodeputato, Potito Salatto (ex Dc, ex PdL, attuale FLI) umiliare e scontrarsi con un sindaco, vantandosi di una posizione e di una poltrona che, è palese, non merita. Ed attendo che qualcuno mi spieghi come mai il soggetto in questione si trovava lì.

    Ed infine lei mi spieghi com’è possibile che le vittime della faccenda siano i quattro agenti di polizia, tra l’altro praticamente già liberi, che hanno ucciso un ragazzo di 18 anni.
    Mi spieghi com’è possibile che sia stato un’incidente.
    Mi spieghi com’è possibile che tre uomini (escludiamo la donna per un momento) non siano stati in grado di tenere a bada un ragazzo in stato confusionale.
    Mi spieghi le registrazioni depositate in aula nelle quali si sente chiaramente un agente dire che hanno esagerato con le manganellate, che il ragazzo non si alzava più.
    Lei mi spieghi, perchè io non capisco. E non accetto.

    La ringrazio anticipatamente! 🙂

  8. Marco

    Ho letto l’articolo e il tuo profilo FB e ho visto che metti sullo stesso piano cose che non lo sono: I medici che sbagliano, gli incidenti automobilistici, i poliziotti che abusano del loro potere. Per fortuna ho visto che hai amici che cercano di farti ragionare.

  9. Diego

    “sono vittime i quattro agenti finiti in carcere”: Ma siamo impazziti in questo paese? I quattro poliziotti sono i COLPEVOLI, che dovrebbero baciare la terra e i piedi dei giudici che hanno deciso di accusarli solo di omicidio colposo! Chi difende gli assassini, i ladri, i mafiosi è loro complice.

  10. Sabrina

    Il Coisp abbia il coraggio di chiedere scusa alla madre del ragazzo! Non ci crede nessuno a cio’ che hanno affermato cioè’ che non sapevano che la mamma di Federico lavorava li’. Non è possibile che la questura non sappia…

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