Giornalista e scrittore
 

Il terzo mondo stiamo diventando noi

Il terzo mondo stiamo diventando noi ma non si dice anche se tre persone si sono tolte la vita per fame e disperazione

Il terzo mondo stiamo diventando noi ma non si dice Il terzo mondo stiamo diventando noi in Italia a causa dell’austerità ma non si dice nonostante tre persone a Civitanova Marche si siano tolte la vita per fame e disperazione. Romeo Dionisi, Anna Maria e Giuseppe Sopranzi si sono uccisi per la povertà. Non potevano più andare avanti. Però in una caserma di Bologna vengono ospitati numerosi migranti o asilanti politici che ricevono 30 euro al giorno per fare nulla.

Non viene in mente loro, magari per gratitudine, neppure di dare una mano per potare le siepi o tagliare l’erba all’interno della caserma. La presidente della Camera, Laura Boldrini, in un’intervista si è detta sbalordita che in Italia ci sia tanta povertà. Mi chiedo dove abbia vissuto finora. Evidentemente occuparsi di stranieri le ha fatto perdere di vista ciò che accadeva in casa sua.
E mi chiedo cosa pensino della tragedia di Civitanova Marche i terzomondisti nostrani. Coloro che continuano a vedere oltre il Mediterraneo e non si accorgono delle moltitudini di casa nostra che sono allo stremo. Inutile parlare di massimi sistemi. In situazioni come queste occorre praticità. Se un buon padre di famiglia ha 100 euro e non gli bastano per mantenere i suoi figli mi chiedo se davvero rinuncerebbe a 50 di quei 100 euro per dare da mangiare a chi non conosce. Se quel padre è un terzomondista però mi aspetto che lo faccia. Mi auguro anche, però, che si accorga presto che il terzo mondo stiamo diventando noi.

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