Giornalista e scrittore
 

Bari taglia fuori il Salento dal Frecciarossa

Bari taglia fuori il Salento dal Frecciarossa provando che i politicanti baresi che guidano la Puglia boicottano Lecce

Bari taglia fuori il Salento dal Frecciarossa boicottandolo

Tagliando il Salento dal servizio Frecciarossa, ancora una volta Bari porta fuori binario Lecce e taglia un’importante infrastruttura per lo sviluppo di questa terra. “Se da Lecce pochi prendono il treno Frecciarossa, le Ferrovie perdono troppi soldi. Li paghiamo noi pugliesi?”. E così il presidente barese della Puglia, preoccupandosi dei costi, si sbarazza di un servizio pubblico che guarda caso penalizza ancora una volta il Salento.

È l’ennesima dimostrazione, semmai ve ne fosse bisogno, di quanto distante sia il Salento dalla Iapigia. Di fatto due regioni assolutamente diverse e lontane forzatamente unite. Ancora una volta un politico barese che abbandona al proprio destino il tacco d’Italia. Un film già visto se si pensa che da dieci anni la cronaca si ripete pari pari. Il governatore Michele Emiliano vuol farci credere che i salentini non siano adusi a prendere il Frecciarossa. Che scelgano di viaggiare con le locomotive a carbone o con le littorine.
E che Trenitalia, che resta pur sempre un’azienda di interesse pubblico, guadagna in tutte le tratte su cui passa il treno ad alta velocità. Ad eccezione, però, del Salento che pure in estate sforna turisti a spron battuto. Che forse le Cinqueterre hanno fatto guadagnare sin da subito Trenitalia anche quando non erano ancora l’ambita meta che sono adesso.
Perché il quesito è semplice: la Regione Puglia cosa vuole fare del Salento? Come vorrebbe valorizzare le bellezze naturali di cui dispone questo lembo di terra baciato dai due mari? Perché è ovvio che con le politiche adottate finora non si arriva da nessuna parte. E men che meno tagliando il Frecciarossa. E ancor meno provando il servizio in orari a dir poco impossibili.
Con i risultati di quelle politiche, visti la scorsa estate, è impossibile pensare a un futuro roseo. Perché se un posto è stupendo, ma occorre affrontare un’odissea per arrivarci anche il turista più temerario getta la spugna. Un problema che evidentemente non interessa ai politici baresi – e ai loro sudditi eletti nel Salento, eterni incarnatori dell’etereo nulla – che guidano la Regione da decenni.

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