Su Giuliani i soliti due pesi e due misure di chi ne loda i genitori crocifiggendo la mamma di Lavagna
Su Carlo Giuliani i soliti due pesi e due misure da parte dei soliti benpensanti e radical chic. Idee che fanno a botte con la lettera aperta che un papà ha inviato al padre di Carlo, morto nel 2001 mentre manifestava liberamente e pacificamente le proprie fulgide idee lanciando estintori.
La missiva spiega ciò che si è sempre detto e tentato di nascondere su questi due genitori che con quella morte hanno cambiato le loro vite. Da una parte hanno finito di tribolare con il frutto della loro educazione. Perché se ti ritrovi un figlio che tenta di ammazzare un’altra persona non è certo perché gli hai insegnato valori sani. Dall’altra perché sono diventati famosi.
La madre è andata in Parlamento e non è lesa maestà credere che non sarebbe mai successo senza la tragedia del G8. Ma quella lettera fa riflettere soprattutto sulla menzogna che trasuda dal doppiopesismo di certi personaggi. Gente che costruisce miti e leggende a seconda della propria convenienza del momento.
Perché un genitore che perde un figlio non bene educato mentre finge di fare la rivoluzione non vale un genitore che tenta di recuperarlo. Per me vale più un genitore che, riconoscendo le proprie umane pecchie, chiede aiuto alla società.
Il signor Giuliani è stato trasformato in un’icona dei giorni nostri. E visto come va il mondo non so se sia un bene o la definitiva consacrazione del suo nulla. Viene dipinto come una brava persona e non ho elementi per dire il contrario. Un uomo addolorato per la perdita del figlio; un guru da ascoltare e seguire.
Al contrario la mamma di Lavagna viene giudicata una pessima madre. Nulla vale che le abbia provate tutte per tenere il proprio figlio lontano dai guai. Ciò non basta agli occhi di questi personaggi pseudo benpensanti che lodano il signor Giuliani.
Viene indicata come la vera responsabile della morte del figlio. Lei che dopo averci messo del suo si è rivolta alle istituzioni con il solo obiettivo di redimerlo e salvarlo dalla droga. E’ stata attaccata, aggredita, messa in croce e accusata di essere addirittura un’omicida. Difficile comprendere dove stia la coerenza in tutto ciò.