Giornalista e scrittore
 

Junker e i diritti degli immigrati

Junker e i diritti degli immigrati che l’Europa calpesta ma che devono essere assolutamente salvaguardati in Italia

Junker e i diritti degli immigrati che l'Europa calpesta

Il gin deve aver dato un altro colpo alla credibilità e alla sobrietà di Junker che ora è alle prese con i diritti degli immigrati. Un richiamo al rispetto dei diritti che vale solo per l’Italia dal momento che il resto d’Europa può tranquillamente infischiarsene. E ciò che colpisce è che a tale richiamo sia seguito il silenzio istituzionale.

«Certamente saremo attenti affinché siano salvaguardati interamente i diritti degli africani che sono in Italia». A voler essere educati, se la situazione non fosse drammatica, potremmo descrivere l’assurdo ricorrendo a quel famoso detto secondo il quale il bue dà del cornuto all’asino. In Ue non solo chiudono le frontiere e si rifiutano di accogliere i migranti. Non solo abbandonano l’Italia a se stessa nel difficile compito di affrontare questo complesso fenomeno. Ma si permettono pure di fare i moralisti.
La cosa più tragica non è quanto ha detto il beone lussemburghese. Del resto è noto che il poveretto valga come il due di coppe con la briscola a denari. Ciò che fa più rabbia è che nessuna autorità italiana gli abbia risposto per le rime. Il presidente Mattarella nulla ha avuto da dire a chi si è permesso di ridicolizzare il Paese con queste affermazioni. Però le fonti del Quirinale lo indicano come preoccupato in prospettiva europea per il nascente governo M5s-Lega.
Junker sarà pure un poveretto ma anche i poveretti come lui devono imparare come si sta al mondo se occupano determinate posizioni. Più che difendere gli interessi stranieri in Italia l’inquilino sul Colle dovrebbe salvaguardare i suoi concittadini. Mi rendo conto, però, quanto sia difficile un tale esercizio per i politicanti del Belpaese non abituati a difendere gli italiani perché costantemente genuflessi ai dominatori Ue.

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